07/07/12.
Battuta la Turchia, 7° posto per la nazionale di basket sorde Svegliarsi
alle 7 del mattino dopo una sconfitta cocente, fare colazione insieme ancora
stanche e assonnate ma cercando di sorridere, ritrovare dentro di sè nuove
energie per giocare e vincere una partita due ore dopo. E' stato questo il
grande sacrificio, premiato, della Nazionale femminile di basket sorde che ha
dilagato contro la Turchia (57-44 il finale) dopo una partenza lenta (12-6
alla fine del 1° quarto). Difficile ritrovare subito lucidità ed entusiasmo
dopo il ko con la Russia del pomeriggio precedente, costato il pass per le
Olimpiadi. Ma pian piano la voglia di giocare prende il sopravvento: la
messinese Simona Cascio fa valere la sua stazza (26 punti) e il contorno
funziona bene. Buona, in proposito la prestazione della italo-ucraina
Ovcharova che, uscendo dalla panchina, contribuisce alla vittoria con 5
punti. Dopo l'intervallo (a cui si è arrivati sul 26-17), le azzurre
silenziose hanno chiuso i conti all'uscita dagli spogliatoi: 3° quarto
autoritario (44-28), e poi coach Sara Braida ha potuto dar spazio alle
seconde linee, con Silvia Franco a segno per la prima volta con la maglia
azzurra. Nello score finale ci sono anche i 16 punti dell'inesauribile Sara
Canali, i 5 dell'indomita Verusca Pastorelli e 2 della miglioratissima Polina
Fedorova. L'Europeo della Nazionale italiana femminile si chiude quindi con
il 7° posto, davanti a Turchia e Germania. Una posizione preziosa alla
luce della riunione dell'altra sera coi vertici della Edso (il tedesco
Jurgen Endress e l'israeliano Yakov Keren) che hanno ascoltato con attenzione
la proposta di allargare il torneo olimpico femminile da 10 a 12 squadre.
Se l'Europa avrà diritto ad un altro posto, sarà dell'Italia grazie a
questa vittoria. Si torna dunque a casa col sorriso, consapevoli dei passi
avanti compiuti. Un lavoro che il Dt Beatrice Terenzi ha cominciato da zero,
in una palestra alla periferia di Pesaro, un sogno diventato prima azzurro e
che oggi può ancora sperare di contemplare l'orizzonte
olimpico. Elisabetta Ferri (ufficio stampa) Nella foto: la
Nazionale femminile in visita alla moschea di Konya
06/07/12.
Sogno infranto per le azzurre silenziose del basket S'infrange a 5' dalla
sirena il grande sogno della Nazionale femminile di basket sorde. Le
Olimpiadi restano, per adesso, un miraggio dopo la sconfitta con la Russia
(55-46), anche se la possibilità che il torneo venga allargato a 12 squadre
lascia ancora un piccolo spiraglio alle azzurine "silenziose" che si sono
conquistate l'affetto di tutti a Konya. Partenza difficile contro la Russia:
le mani sono gelide per la tensione, ma la difesa funziona e al primo
intervallino l'Italia è ancora lì (16-11). Poi arriva un break (25-13) che
sembra una cima impossibile da scalare: ma proprio nel momento più difficile,
il duo Canali-Cascio ritrova la verve offensiva e la zone-press ordinata
dalla panchina frutta un clamoroso recupero: parziale di 12-0 e si torna
negli spogliatoi in perfetta parità, 25-25. Si comincia a sentire aria di
ribaltone, invece la pausa fa bene alle russe che ritrovano lucidità e si
organizzano meglio contro la difesa italiana: il match resta equilibrato, lo
svantaggio è minimo per lunghi minuti (39-34 a fine 3° quarto) ma la
Nazionale azzurra non riesce più a riagganciare le avversarie. La svolta sul
41-38 con un contropiede fallito che avrebbe riaperto la partita. Poi Simona
Cascio, carica di 4 falli, deve fare per forza una sosta in panchina che
costa cara: e quando rientra gli arbitri non hanno pietà. La siciliana chiude
la sua grande gara con 18 punti e 16 rimbalzi. A quel punto la 17enne
Sara Canali, sfinita, le prova tutte, fino all'ultimo poi l'Italia si
deve arrendere. Domani contro la Turchia si gioca per il 7-8 posto: dicono
i vertici della Fssi che una vittoria è comunque preziosa nel
caso all'Europa venga concesso un altro posto per i Giochi Olimpici. Ma
certo che conquistarlo con sicurezza avrebbe avuto un altro sapore. Peccato.
Ma la delusione del momento deve lasciar posto all'orgoglio di
essere arrivate a un passo da un traguardo che pareva una chimera appena
qualche mese fa ai Mondiali di Palermo che hanno tenuto a battesimo
questa Nazionale femminile. Può esserne orgogliosa la Federazione, il
consigliere del basket Max Bucca, il Dt Beatrice Terenzi, i coach Sara Braida
e Fabio Gelsomini: insieme hanno costruito dal nulla una realtà che oggi
viene guardata con rispetto. E la dignità per un giovane non udente è
una conquista che vale. Elisabetta Ferri (ufficio stampa) Nella
foto: la Nazionale con la sopramaglia che porta il nome di tutti gli sponsor
che hanno sostenuto la trasferta in Turchia
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