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n. 013

 24/04/2009

 

Cephaledium: Storia di un disastro prevedibile.
Chi fallisce deve avere il coraggio di farsi da parte.

 

Abbiamo fatto passare una settimana prima di commentare la stagione sicuramente disastrosa della Cephaledium, meglio aspettare un po’ per non esprimere giudizi a caldo subito dopo la sconfitta dei playoff.

 

Un disastro prevedibile: è il commento che si sente tra i tifosi del calcio cefaludese, rimasti davvero pochi.

Bisogna tornare indietro nel tempo all’inizio di questa travagliata stagione per capire che il primo grosso errore fatto dalla Cephaledium è stato quello di avere chiesto il ripescaggio in Promozione. L’anno precedente, cioè la stagione 2007/08, la squadra aveva fatto un ottimo campionato in Prima Categoria senza avere dietro una dirigenza accettabile. Il lavoro svolto dal giocatore-allenatore Spataro con giocatori come Villafranca, Micalizzi e Nicchitta era stato cancellato perché questi giocatori non sono stati confermati. Ma erano stati proprio quei giocatori che avevano consentito di fare un buon campionato.

 

A giugno 2008 il presidente Patinella ha deciso di chiedere il ripescaggio senza rinforzare adeguatamente l'organico. Vero è che la notizia del ripescaggio si è avuta il 31 luglio, ma se si voleva fare un salto di qualità la squadra si sarebbe dovuta fare subito lo stesso.

Patinella, si sa, non ha un buon feeling con gli allenatori. Ogni mese ne cambia uno. Ma così non si va lontano. Ogni allenatore ha i suoi pupilli e porta dietro un seguito di giocatori tra i quali ci può essere uno buono, ma in generale ci sono tante schiappe.
 

Quest’anno forse si è battuto il record perché prima dell’inizio del campionato sono saltati 2 allenatori. Infatti addirittura nel mese di maggio era stato nominato allenatore Totò Fertitta che ha dichiarato di rinunciare il 16 luglio. L’indomani Patinella annunciava che l’allenatore sarà Crivello. La settimana successiva arriva invece Scola.

 

Il 5 agosto Patinella dichiara “Faremo una squadra competitiva per cercare di vincere il campionato subito o al massimo tra un anno con l'allenatore Mario Scola. Prenderemo diversi giocatori madoniti.  Nella società sono entrati altri dirigenti tra i quali due consiglieri comunali. Costituiremo una società s.r.l. per fare le cose più seriamente” Un programma che è rimasto nel mondo dei sogni.

Le lotte intestine all’interno della società hanno completato l’opera. Infatti mai come quest’anno si sono viste all’interno del C.D. due fazioni contrapposte che, invece di operare insieme per il bene della società, trovavano sempre il modo criticare l’operato altrui. Da un lato Patinella dall’altro Iacono e Messina. Il primo è stato Presidente fino a gennaio. La crisi societaria era iniziata già a dicembre e la squadra aveva avuto nel girone di andata tre allenatori (Scola, Mutolo ed Orofino).

 

Nino Iacono diventa ufficialmente Presidente il 27 gennaio 2009. Al suo arrivo c’è il cambio della panchina: arriva Buscemi per una sola gara, poi di nuovo Scola, lo sconosciuto Di Maio, e la conclusione con il rientrato Buscami.

Un valzer di allenatori mai visto, ma se non ci sono i giocatori di categoria non si potranno mai ottenere i risultati. Giocatori che vanno, altri che vengono. Il campo Santa Barbara sembra un porto di mare con una particolarità: i cefaludesi non vogliono giocare nella Cephaledium. Se ne va Papa, spariscono Incognito, Guercio e Barranco. L’unico cefaludese in squadra Cammarata si è infortunato. A lui in ogni caso va la maglia del migliore della stagione.

 

Con i giocatori mandati via o che se ne sono andati si può fare questa formazione: Cataldo, Accardi, Mancino, Guercio (Lombardi), Mutolo, Papa, Barone, Vitale, Minnone, Minniti, Incognito (Lo Muto).

Questa invece è la formazione scesa in campo nel playoff perso ad Enna con il Casteldaccia che ha decretato la retrocessione: Corradino, Reina (66' Cammarata), Di Lorenzo, Daidone, Accetta, Pagliaro, Messina (54' Città), Gulizzi, Rosso, Stabile, Capizzi. E’ difficile stabilire quale delle due formazioni è più forte.

 

L’unica attenuante per cercare di giustificare in parte una stagione così negativa è legata al fattore campo Santa Barbara. Un campo che non si riesce a fare riaprire ufficialmente con tutti i crismi dell’agibilità. Un vero peccato, i nostri amministratori non hanno un soldo e questa situazione potrebbe durare all’infinito. Credo che un’agibilità parziale si potrebbe avere in maniera più celere, ma nessuno prende una iniziativa. In ogni caso possiamo affermare che tranne nella partita col Caltavuturo, quando sono arrivati numerosi tifosi madoniti, in tutte le altre occasioni non c’è mai stata una affluenza di tifosi decente. Il vuoto attorno alla squadra.

 

Per uscire fuori da questo tunnel quali sono le soluzioni?

Non ci sono ricette precise, ma in questi casi penso che chi fallisce deve avere il coraggio di farsi da parte in silenzio senza pretendere nulla. C’è bisogno di una dirigenza completamente nuova con personaggi al di sopra di ogni sospetto, una dirigenza che porti prima di tutto nuovo entusiasmo. Questo entusiasmo si può avere solo se si utilizzano i giocatori locali. Almeno 8/9 giocatori in campo devono essere cefaludesi, solo così si potranno vedere le tribune di nuovo piene. Lo insegnano nel piccolo l'esperienza passata della Normanna e l'esperienza attuale della Giovanile. Ci auguriamo di cuore che si cambi davvero registro. Auguri!!

Armando Geraci