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04/02/15. Palatricoli Cefalu’ – Storia infinita di luci e ombre.
Per riparare i nuovi danni occorrono 30 mila euro che si sommano ai 30 mila dello scorso anno
Si è messa immediatamente in moto la macchina tecnico-organizzativa della Provincia di Palermo, proprietaria del Palatricoli di Cefalù, che ha fatto scattare gli interventi di primissima emergenza a seguito dei danni inferti dal vento al tetto della struttura lo scorso 30 Gennaio. Tali interventi sono anzitutto finalizzati a mettere in sicurezza la copertura ed a evitare che il danno si aggravi a carico del parquet, impedendo l’infiltrazione della pioggia.
Ad essi, che dureranno una decina di giorni, faranno seguito i veri e propri lavori di ripristino delle coperture in listoni di lamiere in rame lunghi 20 metri ed accartocciati su se stessi, per ulteriori 10 giorni di lavoro: tempi tutto sommato accettabili, se si tiene conto dell’entità dei danni inferti dagli agenti atmosferici.
Nel frattempo la struttura viene costantemente presidiata e monitorata da tecnici e personale della Provincia, cui si dà atto della loro grande professionalità e abnegazione. Ciò che fa meno piacere è sapere che questi danni costeranno alla collettività la non modica cifra di circa 30.000 euro, che si aggiungono a una somma analoga che fu necessaria per far fronte ai danni subiti dalla struttura appena 12 mesi fa in occasione di un evento quasi identico.
Perché il PalaTricoli è così “fragile”? Tare progettuali? Difetti di realizzazione? Mancanza di Controlli sulla corretta esecuzione dei lavori? A noi sembra che queste scomode domande si perdano – come tante altre, quando si parla di denaro pubblico – in un “porto delle nebbie” tipicamente italiano, dal quale non esce mai (o raramente) alcuna risposta. Noi sappiamo solo che il costo di 8.2 mln di euro fu preceduto da una spesa iniziale (scavi, fondamenta….) di 0.9 mln. (“La Repubblica”, 13/12/2002), che la Provincia dovette avviare ben 3 contenziosi con le Imprese appaltatrici, il primo che portò alla rescissione del contratto con l’originaria Impresa, e i due successivi con quella successivamente affidataria, chiusi il primo con la liquidazione di 300mila euro e il secondo, che fece ritardare i lavori per oltre due anni, richiese una spesa ulteriore di 70mila euro per il rifacimento delle grondaie e 105mila per una variante agli scarichi fognari (Verbale seduta Consiglio Provinciale del 16/12/2009).
In tutto questo, l’inaugurazione che il citato articolo de “La Repubblica” dava per certa nel 2005, che nel 2008 il Presidente della Provincia assicurava si sarebbe tenuta “entro pochi mesi”, è avvenuta, lo ricordiamo, il 20/2/2011. Nonostante ciò, i 60mila euro che in 12 mesi si dovranno spendere per i danni al tetto saranno a carico dell’Ente.
Curioso notare che le bandiere acquistate per l’inaugurazione (chissà dove saranno adesso!) costarono, da sole, 4.500 euro.
(Raffaele Taibi, madoniepress.it)

30/01/15. PalaTricoli: il danno di oggi è molto più grave di quello del 31 gennaio 2014.
    
Oggi, 30 gennaio 2015, il vento, oltre alle lastre in rame della falda immersa a Nord, che erano state sostituite lo scorso anno, ha divelto quelle contigue, lato Palermo, della stessa falda e le lastre, lato Palermo, della falda immersa a Sud.
Il danno di oggi è stato, quindi, molto più grave di quello verificatosi nel 2014.
    
A riprova del fatto che la tipologia del manto di copertura impiegato non è idonea.

Non è in grado di resistere alle raffiche di vento.
Come, invece, dovrebbe resistere.
Ovviamente.
    
Il che significa che quel manto in lastre di rame deve essere rimosso e sostituito.
Su tutta la superficie delle falde.
Con un manto di tipologia diversa.
Per qualità e per sistema di fissaggio alle travi della struttura lignea della copertura.  
   
A cura e spese di chi?
Della Provincia di Palermo, che ha realizzato l’immobile e ne detiene la proprietà?
Della Provincia di Palermo, che non esiste più?
Di chi altro?
    Intanto, è incombente il rischio, che, dopo il manto di copertura,  sarà il parquet il prossimo a “saltare”.
Inevitabilmente.
Per l’acqua piovana, che si riverserà all’interno del palazzetto.
    E col parquet saltato, sarebbe, o sarà, la fine del PalaTricoli.
La somma necessaria per il suo recupero sarebbe, o sarà, veramente ingente.
E con i tempi che corrono …….
    Cefalù perderebbe, o perderà, il “suo” Palazzetto dello Sport.
Un palazzetto che, forse, Cefalù non ha, mai, avuto.
AHINOI!
Saro Di Paola, 3o gennaio 2015 (Quale Cefalù)
 
Foto di Saro Di Paola

30/01/15. Il vento scoperchia di nuovo il tetto del PalaTricoli di Cefalù
Il forte vento di libeccio, che in queste ore sta soffiando su Cefalù e il comprensorio madonita, ha danneggiato gravemente il tetto del Palasport Marzio Tricoli. Sul luogo sono giunte le forze dell’ordine e gli uomini della protezione civile che stanno monitorando la situazione. Prima di passare alla conta dei danni bisognerà mettere in sicurezza la zona.
Non è la prima volta che l’opera, di proprietà della provincia, è interessata da fenomeni del genere. Già in passato il vento compromise seriamente la copertura dell’impianto. Le lamine del tetto furono ripristinate in maniera rapida e fortunatamente le società che usufruivano della struttura non dovettero interrompere a lungo la loro attività. Oggi la situazione non è certo delle migliori, già la scorsa settimana gli atleti che si allenano al Pala Tricoli non avevano potuto usufruire delle docce. Adesso si può solo sperare che la situazione non diventi critica.
 Fonte: cefaluweb.com

 
Foto: cefaluweb

 
Foto di Saro Di Paola